Descrizione
La Giunta comunale, su proposta del sindaco Marco Pozza, ha approvato l’adesione di Cesano Boscone alla rete di municipalità che in Europa e nel mondo rappresenta la comune volontà di accelerare la definitiva scomparsa della pena di morte dal panorama giuridico e penale degli Stati, sensibilizzando l’opinione pubblica e i Governi.
L’amministrazione comunale intende così affermare il valore della vita umana e la necessità di una giustizia che rinunci alla pena capitale, vista come un atto di violenza che non risolve i problemi, ma aggiunge morte.
«In diverse occasioni, la nostra città ha voluto testimoniare pubblicamente – sottolinea il sindaco Marco Pozza – l’importanza della coesistenza e del rispetto della vita umana come unici mezzi di dialogo tra i popoli. La pena di morte viola il diritto alla vita, che è il primo e più importante dei diritti umani. Non può esistere un metodo “umano” per uccidere ed è inaccettabile che venga usato contro avversari politici. Tra l’altro – prosegue il primo cittadino – è ormai assodato che non ha alcun valore deterrente superiore ad altre pene. Ed è spesso applicata in modo discriminatorio, colpendo sproporzionatamente le minoranze etniche, i gruppi sociali svantaggiati o persone con scarse risorse economiche e culturali che non possono permettersi un’adeguata difesa legale».
Il patrocinio simbolico all’iniziativa promossa dalla Comunità di Sant’Egidio impegna il Comune a sensibilizzare sul tema i cittadini negli ambiti di sua competenza, anche con la dichiarazione del 30 novembre come “Giornata cittadina ‘Città per la vita/Città contro la pena di morte’”. La data è stata scelta nel 2002 dalla Comunità di Sant’Egidio in ricordo della prima abolizione della pena capitale, avvenuta nel 1786 nel Granducato di Toscana.
«Lungi da essere un deterrente efficace contro il crimine – sottolineano i responsabili della Comunità di Sant’Egidio – la pena di morte rappresenta un fallimento della società e legittima una cultura di morte anziché di vita, oltre a rischiare di colpire innocenti, con un errore che non può essere rimediato».